Blocco nello studio
Spesso nella nostra cultura, siamo portati a pensare che lo scarso rendimento scolastico, sia da ricondurre a tratti motivazionali, come la svogliatezza, oppure alla mancanza di predisposizione personale, o addirittura all’assenza di capacità.
In ottica strategica preferiamo considerare e trattare le difficoltà nell’affrontare lo studio come un problema di blocco delle performance.
Il blocco nello studio viene affrontato nel qui e ora, ponendo attenzione ai meccanismi che lo mantengono nel tempo. L’obiettivo della terapia è pratico, concreto, definito chiaramente fin dall’inizio. Si stabilisce entro quante sedute si devono verificare i cambiamenti stabiliti di comune accordo, poiché si ritiene che se un trattamento è efficace, deve funzionare subito.
La maggior parte degli studenti attraversa difficoltà che riesce a superare da solo. Infatti, avere una difficoltà nello studio non si traduce necessariamente in un blocco.
A volte basta impegnarsi un po’ di più, altre volte è necessario colmare alcune lacune nella preparazione.
Tuttavia, quando ciò non avviene, si può arrivare al punto in cui la difficoltà diventa insuperabile: si trasforma allora in un problema.
Pensiamo ai ragazzi che trascorrono lunghi pomeriggi fra mille attività pur di evitare di sedersi di fronte al libro da studiare. Studenti universitari che rimandano gli esami di sessione in sessione fino ad andare fuori corso.
In ottica strategica l’assunto di base, è che, nella maggior parte dei casi, la difficoltà non sia legata a capacità cognitive o motivazionali, ma sia riconducibile piuttosto a strategie disfunzionali utilizzate per affrontare lo studio e la performance scolastica. In altri termini, è proprio il tentato trattamento della difficoltà di studio a strutturare il problema, contribuendo a mantenere un basso rendimento scolastico o a bloccare definitivamente la performance dello studente.
Alcune difficoltà sono basate su meccanismi di intensificazione volontaria del controllo, altri su strategie di evitamento; in parole povere, di fronte alle difficoltà scolastiche lo studente o si impegna di più (ma in modo inconcludente) oppure scappa, fugge e alla fine rinuncia.
In un intervento per difficoltà a studiare in ottica strategica, fin dal primo incontro, viene definito sia il problema, sia l’obiettivo da raggiungere. Poi vengono individuati i blocchi, i comportamenti e i pensieri che mantengono in essere le difficoltà di studio; vengono date prescrizioni e indicazioni da mettere in pratica tra una seduta e l’altra per iniziare a lavorare da subito sul problema.
Perché il superamento di un blocco psicologico non deve necessariamente essere lento e sofferto, e soprattutto lo si può affrontare con il supporto di una persona competente che, come un timoniere esperto su una nave nella tempesta, accompagna e guida la persona nel processo di cambiamento.
A volte basta impegnarsi un po’ di più, altre volte è necessario colmare alcune lacune nella preparazione.
Tuttavia, quando ciò non avviene, si può arrivare al punto in cui la difficoltà diventa insuperabile: si trasforma allora in un problema.
Pensiamo ai ragazzi che trascorrono lunghi pomeriggi fra mille attività pur di evitare di sedersi di fronte al libro da studiare. Studenti universitari che rimandano gli esami di sessione in sessione fino ad andare fuori corso.
In ottica strategica l’assunto di base, è che, nella maggior parte dei casi, la difficoltà non sia legata a capacità cognitive o motivazionali, ma sia riconducibile piuttosto a strategie disfunzionali utilizzate per affrontare lo studio e la performance scolastica. In altri termini, è proprio il tentato trattamento della difficoltà di studio a strutturare il problema, contribuendo a mantenere un basso rendimento scolastico o a bloccare definitivamente la performance dello studente.
Alcune difficoltà sono basate su meccanismi di intensificazione volontaria del controllo, altri su strategie di evitamento; in parole povere, di fronte alle difficoltà scolastiche lo studente o si impegna di più (ma in modo inconcludente) oppure scappa, fugge e alla fine rinuncia.
In un intervento per difficoltà a studiare in ottica strategica, fin dal primo incontro, viene definito sia il problema, sia l’obiettivo da raggiungere. Poi vengono individuati i blocchi, i comportamenti e i pensieri che mantengono in essere le difficoltà di studio; vengono date prescrizioni e indicazioni da mettere in pratica tra una seduta e l’altra per iniziare a lavorare da subito sul problema.
Perché il superamento di un blocco psicologico non deve necessariamente essere lento e sofferto, e soprattutto lo si può affrontare con il supporto di una persona competente che, come un timoniere esperto su una nave nella tempesta, accompagna e guida la persona nel processo di cambiamento.
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Dott.ssa Serena Fugazzi
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