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29 Settembre 2016Superare gli attacchi di panico. Tornare a vivere.
26 Gennaio 2017Immagina un pomeriggio piovoso qualunque, sei a passeggiare per le vie del centro cittadino affollate di gente, hai in mente di fare degli acquisti, ma all’improvviso, inizi a sentirti strano, provi una grande confusione mentale, senti il cuore che batte all’impazzata. Il respiro è accelerato, hai le vertigini e la sensazione di perdere il controllo e di impazzire allo stesso tempo… Si tratta di un attacco di panico.
La prima volta che si ha un attacco di panico si può confonderlo con un problema fisico, spesso infatti, si pensa ad un infarto. Per questo motivo, chi ha un primo attacco di panico si rivolge al Pronto Soccorso. Quando i medici riferiscono che si tratta ‘solo’ di un attacco di panico, spesso la persona non si capacita e insiste per essere sottoposta ad esami più approfonditi, asserendo di essere stata male, non può essere solo ansia.
Paura e panico
Alla base degli attacchi di panico è presente un’emozione primaria: la paura.
Sarebbe però un errore considerare la paura esclusivamente come un’emozione negativa. Essa infatti, ha permesso alla specie umana di sopravvivere, spingendo alla fuga (o all’attacco) di fronte ai pericoli (pensiamo agli animali feroci, o alle attualmente più comuni, automobili in corsa). Quindi abbiamo decisamente bisogno di questa emozione, mase la paura si presenta anche in assenza di pericolo reale, può trasformarsi in un vero e proprio problema.
L’eccesso di paura rende l’essere umano bloccato e incapace di avere reazioni idonee di fronte agli eventi.
Pertanto, ciò che fa la differenza tra la paura come emozione utile e adattiva e la paura come reazione patologica, è che, la prima aumenta la capacità di gestire la nostra realtà, la seconda, limita, o addirittura impedisce tale capacità, invischiando la persona nelle fitte tele del panico.
Il panico, come abbiamo visto, è una sensazione improvvisa di terrore, che provoca una perdita di controllo dei pensieri e delle risposte corporee.
Le persone che iniziano a soffrire dei sintomi del panico nel cercare di risolvere la situazione tendono a mettere in atto dei tentativi di soluzione che, invece di risolvere il problema, lo mantengono in vita, e anzi lo peggiorano.
Le tentate soluzioni fallimentari che si riscontrano più frequentemente sono:
1. il cercare di controllare le proprie reazioni psico-fisiologiche;
2. il mettere in atto strategie di evitamento, ovvero iniziare ad evitare tutto ciò che fa paura;
3. la richiesta di aiuto e protezione alle persone più vicine.
Sono sufficienti pochi mesi in cui vengono messi in atto questi tentativi di soluzione disfunzionali per sviluppare un vero e proprio disturbo da attacchi di panico.
Curare gli attacchi di panico senza farmaci
In medicina si utilizzano antidepressivi e ansiolitici per combattere il panico, ma spesso, essi non eliminano del tutto il problema e in taluni casi può accadere che i disturbi d’ansia si cronicizzino.
Al giorno d’oggi sappiamo esattamente come si struttura e funziona il disturbo da attacchi di panico e allo stesso tempo sappiamo come disinnescarlo efficacemente senza dover ricorrere ai farmaci.
Negli anni l’approccio strategico ha elaborato ed affinato una serie di tecniche d’intervento per sbloccare il circolo vizioso in cui è invischiato chi soffre di attacchi di panico. In estrema sintesi: si guida il paziente a cessare di mettere in atto le tentate soluzioni che non funzionano sostituendole con nuove soluzioni che seguono la stessa logica problema.
D’altronde, come la mente ha creato il problema -rendendo problematiche azioni e abitudini prima normali- così è in grado di smontarlo un passo dopo l’altro.
“La lezione più importante che l’uomo possa imparare in vita non è che nel mondo esiste la paura ma che dipende da noi trarne profitto e che ci è consentito tramutarla in coraggio” – R. Tagore
Dott.ssa Serena Fugazzi
Letture consigliate:
“Non c’è notte che non veda il giorno – La terapia in tempi brevi per gli attacchi di panico”, G. Nardone