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Sei sempre connesso, sempre con lo smartphone in mano.

Sul treno, in sala d’attesa, al mare e anche a letto prima di addormentarti, hai lo smartphone continuamente a portata di mano, pronto a controllare l’ultima notifica o a scrollare nervosamente la home di Facebook.

Talvolta ti capita di chiederti se questo stia diventando un problema, se tu non sia dipendente dallo smartphone.

Eppure, se ti guardi intorno ti accorgi che non sei il solo: camminando per strada pare di essere circondati da tanti automi, tutti con la testa bassa a guardare il proprio smartphone.

Sarà che siamo diventati tutti un po’ dipendenti dallo smartphone?!

L’ingegnere informatico Maurizio Naldini, esperto in nuove tecnologie, ritiene che l’Homo Sapiens è come se mancasse delle capacità per gestire la tecnologia che egli stesso ha inventato, è come se la tecnologia non fosse più a misura d’uomo e fosse sfuggita di mano evolvendosi troppo rapidamente.

Un graffito molto esplicativo.

Come sostiene Kraut (1998), talvolta, si crea il paradosso che la troppa comunicatività porti all’incomunicabilità.

Internet, uno strumento pensato per connettere le persone, in realtà sembra le stia disconnettendo, allontanandole dalla famiglia e dagli amici.

Infatti, chi abusa del proprio smartphone ed in generale della rete, tende ad isolarsi, fino ad arrivare a soffrire di solitudine e depressione.

 

Quanto tempo dovremmo restare connessi per non diventare dipendenti dallo smartphone?

Secondo uno studio condotto dal Pew Research Centre, gli americani trascorrono una media di quasi tre ore e mezzo al giorno sui propri smartphone, per controllare e-mail, social network, guardare video ed utilizzare app.

In realtà, nonostante siano stati fatti diversi studi, nessuno definisce dopo quanto tempo l’accesso ai dispositivi diventi pericoloso, non vi sono ancora risposte scientificamente condivise.

Gli psicoterapeuti Claudette Portelli e Matteo Papantuono nel loro interessante libro “Le nuove dipendenze” provano a dare una risposta a questo quesito e affermano che restare tanto tempo su internet può costituire un problema quando la persona si priva di quelli che sono i suoi piaceri fino ad annullarsi; quando il virtuale va a inficiare e a logorare il reale; quando non si riesce a fare diversamente; se, per restare connessi in rete, si trascurano attività lavorative, relazioni importanti e se stessi. In concreto, si può parlare di dipendenza se si preferisce restare a casa per continuare a giocare anziché uscire con gli amici o incontrare le persone care; se si ignora chi ci sta’ intorno per aggiornare Facebook o consultare l’ennesima pagina web; se all’arrivo di una notifica non si riesce a non controllarla.

Sembrano oggetti inoffensivi ma il processo che porta una persona a diventare dipendente dallo smartphone e in generale da internet, è molto simile a quello delle altre dipendenze, come da alcool e da droghe.

 

Indicatori della dipendenza dallo smartphone

Si può parlare di dipendenza da smartphone quando la persona mostra:

– Problemi a completare e ad avanzare con le attività perché spreca tanto tempo con lo smartphone per giocare, chattare, cercare informazioni, vedere video, controllare e-mail. Tante volte perdendosi nel mondo virtuale, trascura le attività quotidiane.
– Isolamento dalla famiglia e dagli amici perché si preferisce trascorrere il tempo collegati ad internet. Il dipendente dallo smartphone perde traccia di quello che viene detto o fatto da altri, perché deve controllare i messaggini, postare un selfie, giocare…
– Sensazioni di ansia, panico, terrore quando si dimentica o comunque non si può utilizzare il proprio smartphone.

 

Cosa puoi fare se ti accorgi di essere dipendente dallo smartphone?

1. Fissa degli spazi limitati in cui dedicarti al tuo smartphone, per esempio per 20 minuti ogni 3 ore, evitando di utilizzarlo fuori da questi momenti programmati.
2. Quando arriva un SMS o una notifica prova a rimandarne la visualizzazione di 15 minuti.
3. Se vai in ansia quando per sbaglio dimentichi lo smartphone a casa, prova ad aumentare il tuo livello di tolleranza a questi errori, provando a pianificarli di proposito.
4. Prova a disistallare le app che facilitano l’accesso ai siti, come per esempio l’app di Facebook. Aumentando i passaggi di accesso alla piattaforma si elimina l’immediatezza e diminuisce il piacere di connettersi.
5. Prova a spegnere il cellulare in alcuni momenti della giornata: per esempio durante la cena, quando esci con gli amici, in palestra …
6. Concediti ogni giorno un’attività piacevole, per esempio puoi fare una passeggiata, prendere un caffè con un amico, dedicarti ad un tuo vecchio hobby o scoprirne di nuovi 😉

Se anche queste strategie non bastano e senti che la situazione di dipendenza dallo smartphone ti è decisamente sfuggita di mano diventa necessario cercare un aiuto specialistico.

 

Bibliografia:
“Le nuove dipendenze” Claudette Portelli, Matteo Papantuono, ed. San Paolo

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Dott.ssa Serena Fugazzi
Dott.ssa Serena Fugazzi
Psicologa e psicoterapeuta, specialista in Terapia Breve Strategica. Mi trovi in studio a Bologna e su Skype in tutto il mondo

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