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Camminando per le vie del centro senti il desiderio irrefrenabile, insopprimibile di entrare nei negozi dalle vetrine scintillanti ed acquistare l’ennesimo vestito/borsa/scarpe … sai perfettamente che in fondo quell’oggetto non ti serve, che ne hai già comprati un numero considerevole e che probabilmente non lo utilizzerai nemmeno. Nonostante razionalmente tutte queste cose le hai bene a mente, c’è poco da fare, quell’oggetto deve essere tuo, vuoi comprarlo e subito.
Oppure da qualche anno prediligi le gioie dell’acquisto su internet, sconti irripetibili, nessuna commessa ficcanaso, ed esperienza d’acquisto comoda e veloce, e poi se serve fanno pure il reso!
Così gli oggetti in casa tua si sono accumulati in modo progressivo, gli armadi scoppiano, le scarpiere pure, che forse è giunto il momento di comprarne un’altra 😉
Molte di questi oggetti nemmeno li hai mai scartati e restano immacolati nei loro bei pacchetti colorati, d’altronde il vero piacere per te non è possedere, ma comprare.
Se ti ritrovi in questa descrizione forse è il caso di proseguire nella lettura.
La persona che presenta difficoltà a regolare l’impulso all’acquisto, se inizialmente compra per il piacere di comprare e di possedere, in seguito, è l’azione del comprare che fornisce eccitazione, senso di benessere e felicità (momentanea). Mentre è intenta ad acquistare azzera quasi completamente la capacità di soffermarsi a pensare, vagliare, valutare. In quel momento vive in una sorta di stato dissociativo in cui si presenta una perdita di controllo che spinge all’acquisto.
La scarica di piacere fornita dall’acquistare può presto divenire totalizzante, ovvero diventa uno dei più grandi piaceri della vita, se non l’unico. Progressivamente sbiadisce l’interesse per tutti gli altri aspetti della vita.
La persona fa shopping compulsivo, ovvero di continuo e senza pensare. Tanto che, in molti casi, la famiglia è preoccupata per questo comportamento, che diventa ben presto il motivo principale di liti e discussioni.
Spesso sono proprio le famiglie a richiedere l’aiuto di uno specialista, poichè raramente gli stessi soggetti riescono a rendersi conto del problema di shopping compulsivo e a chiedere aiuto.
Se il bisogno di acquistare in modo compulsivo è ancora all’inizio è possibile adottare alcune strategie per evitare che si strutturi un vero e proprio disturbo. Altrimenti, diventa necessario rivolgersi ad uno psicologo.
Di seguito ti descrivo alcune strategie che puoi adottare ed utilizzare in modo efficace se il tuo bisogno compulsivo di acquistare oggetti è ancora in una fase iniziale:
– Fissa un budget giornaliero di spesa e non superarlo. Raggiunto il limite giornaliero dovrai importi di non spendere oltre. Bada bene che il limite giornaliero non è cumulabile. Nel tempo potrai decidere di ridurre gradualmente tale cifra.
– Rimanda l’acquisto di mezz’ora. Carica la sveglia del tuo cellulare a suonare mezz’ora più tardi e solo allora potrai procedere con l’acquisto. Spesso succede che trascorso questo lasso di tempo, scompaia anche il desiderio impulsivo di fare shopping compulsivo ovvero di comprare l’ennesimo inutile oggetto.
– Scopri o riscopri vecchi piaceri ed hobby. Uscire con le amiche, andare a fare una passeggiata in mezzo alla natura, leggere un libro…
Queste strategie, ripeto, possono funzionare solo in una fase iniziale del problema, inoltre possono risultare non adatte alle molteplici forme in cui si può strutturare: il compito dello psicologo è proprio quello di calzare le soluzioni migliori sull’unicità della persona e del suo problema.
Dott.ssa Serena Fugazzi – Psicologa Psicoterapeuta a Bologna
specialista in Terapia Breve Strategica
Letture di approfondimento:
“Perversioni in rete. Le psicopatologie da internet e il loro trattamento”. Nardone, Cagnoni (2002). Ed. Ponte alle Grazie.
“Le nuove dipendenze. Riconoscerle, capirle e superarle”. Portelli, Papantuono (2017). Ed. San Paolo.