L’approccio Breve Strategico agli attacchi di panico
12 Ottobre 20175 tipologie di studente bloccato
6 Dicembre 2017Lo sai che il vaginismo è una delle disfunzioni sessuali che meglio risponde al trattamento con percentuali complessive di miglioramento vicine al 100%?
Sai che per superarlo non è necessario nessun intervento farmacologico o chirurgico?
Ma andiamo per ordine e chiariamo prima di cosa si tratta:
Cos’è il vaginismo?
Il vaginismo è una risposta sessuale appresa che provoca una tensione involontaria nei muscoli vaginali al momento della penetrazione. Ciò può essere dovuto a molteplici cause, ma generalmente il risultato è lo stesso: evitamento di ogni attività sessuale con penetrazione vaginale per paura che si presenti forte dolore.
Il vaginismo consiste in uno spasmo o contrazione involontaria dei muscoli che circondano la vagina, l’entrata vaginale si chiude completamente o parzialmente tanto da impedire i rapporti sessuali e in taluni casi anche l’inserimento di tamponi e le visite ginecologiche.
Quando il vaginismo non è così severo da impedire la penetrazione, il rapporto è possibile ma causa dolore: si parla allora di dispareunia.
Tipi di vaginismo
Si distingue in vaginismo primario e secondario; nel primo caso le difficoltà si avvertono da subito, già la prima volta che si prova ad introdurre un tampone, o quando ci si approccia ai primi rapporti sessuali.
Quindi si parla di vaginismo primario quando una donna ha sempre provato dolore e disagio.
Si parla di vaginismo secondario se tale problema si manifesta più tardi nel corso della vita. Donne che hanno avuto una vita sessuale normale e soddisfacente, ma in seguito ad alcuni eventi della loro vita (come per esempio un parto con episiotomia, o la menopausa con tutti i suoi cambiamenti ormonali, o una violenza sessuale) iniziano a manifestare spasmi muscolari che rendono difficoltosi, se non impossibili, i rapporti sessuali.
Sintomi del vaginismo
I sintomi del vaginismo variano a seconda dell’intensità della contrazione dei muscoli del pavimento pelvico e vanno da una leggera sensazione di bruciore ad una chiusura totale dell’apertura vaginale.
Possono manifestarsi con:
- prurito;
- dolore, che può rendere difficile o addirittura impossibile la penetrazione;
- persistente disagio durante i rapporti sessuali;
- dolore sessuale continuo di origine sconosciuta;
- difficoltà o totale incapacità di inserire un tampone;
- difficoltà nell’esame ginecologico;
- possibilità di inserire tamponi o eseguire un esame ginecologico, ma impossibilità alla penetrazione durante l’atto sessuale;
- possibilità di penetrazione sessuale, ma incapacità di sperimentare piacere a causa della sensazione di disagio o dolore o per la paura di uno spasmo improvviso.
In ogni caso, indipendentemente dal grado, dall’intensità o dal tipo di vaginismo, il trattamento è simile e la percentuale di risultati positivi e permanenti è alta.
Cause del vaginismo
Normalmente l’origine del vaginismo è una combinazione di cause che inducono il corpo a reagire improvvisamente, con un’anticipazione della reazione di dolore di tipo involontario, che genera una notevole confusione nella donna poiché molte volte non comprende ciò che le succede.
Quando la mente anticipa un momento di dolore la reazione automatica ed involontaria è la contrazione dei muscoli di tutto il corpo.
Allo stesso modo, se la mente associa il sesso a dolore, ansia o disagio fisico o mentale, l’anticipazione mentale di quel momento genererà la reazione automatica di contrazione dei muscoli della vagina, nel tentativo di evitare quello che identifica come causa di dolore o disagio.
Questo crea un circolo vizioso, cioè, la mente che anticipa il dolore e contrae i muscoli del pavimento pelvico, questa contrazione genera più dolore, il corpo resiste al sesso, la resistenza al sesso porta la donna a frustrazione e ansia, ciò può inibire il desiderio…
Il sesso diventa sempre più doloroso, scomodo o sgradevole e il corpo rinforza e intensifica la risposta riflessa di contrazione della vagina cercando di difendersi e resistere con tutti i mezzi a sua disposizione.
In altri termini, la donna fa una previsione mentale della penetrazione come evento doloroso, sgradevole o impossibile.
Tale previsione determina una risposta motoria di evitamento, che porta alla contrazione dei muscoli perivaginali e dell’elevatore dell’ano, rendendo impossibile l’evento temuto.
Il tentativo di penetrazione o il prolungarsi del rapporto comportano effettivamente un’esperienza dolorosa che va a rinforzare la previsione iniziale, creando il consueto circolo di auto-mantenimento del disturbo.
Nel tempo può succedere che la donna, al ripetersi di queste esperienze sgradevoli, sviluppi un disturbo dell’eccitamento o un’inibizione all’orgasmo.
Tuttavia, non tutte le donne subiscono un calo del desiderio sessuale, molte donne che ne soffrono, infatti, vivono una situazione molto differente: spesso hanno una buona risposta sessuale, pur non avendo relazioni complete, riescono a sperimentare altre modalità per vivere la loro sessualità.
In alcuni casi, ci possono essere problemi medici (endometriosi, malattie infiammatorie, alterazioni legate alla menopausa, parto, ecc), anche se di solito il vagnismo è dovuto principalmente a cause di natura psicologica o ad una combinazione tra cause psicologiche e mediche.
Tra le più frequenti cause psicologiche possiamo evidenziare:
- esperienze passate durante i primi tentativi di coiti traumatici o dolorosi;
- grave timore o rigetto della gravidanza o della penetrazione;
- presenza di miti o idee sbagliate sul coito, ecc..;
- paura di perdere il controllo durante il rapporto sessuale;
- esperienze repressive nell’ambiente familiare o religioso.
Come abbiamo visto, dietro questo problema possono esserci traumi, un’educazione rigida, o altre cause psicologiche, ma andare alla loro ricerca, spesso non porta alla soluzione del problema; personalmente, esclusi i problemi medici, piuttosto che andare alla lunga ricerca di presunte cause passate, generalmente preferisco proporre esercizi da effettuare a livello individuale e/o di coppia che portino in tempi brevi alla risoluzione di questo problema invalidante.
Conseguenze relazionali
A causa del dolore provato durante i tentativi di rapporto la donna può sperimentare una reazione di rabbia nei confronti del partner che viene identificato come la causa di questa sofferenza, con un netto peggioramento della relazione di coppia.
Diversamente la donna può ritenere il proprio sintomo come un grave segno della propria inadeguatezza sessuale e personale, e perciò sviluppare sentimenti depressivi di auto-svalutazione e di colpa che a loro volta vanno a diminuire il desiderio sessuale; oppure può temere che, a motivo di questa sua inadeguatezza, sarà prima o poi abbandonata dal partner e finirà sola.
Anche il partner non portatore del sintomo reagirà a suo modo sentendosi insoddisfatto o addirittura rifiutato, o persino incapace e inadatto ad affrontare il problema e, a seconda dei casi, potrà dunque sentirsi arrabbiato e ostile verso la partner che lo rifiuta, o depresso per la propria incapacità o ansioso per la prestazione che crede di dover fornire o preoccupato per il futuro del rapporto di coppia. Il sintomo vaginismo può quindi dare luogo ad una serie interminabile di equivoci nella relazione di coppia che andranno affrontati nell’intervento clinico.
Trattamento del vaginismo
Il vaginismo è un problema sessuale che deve essere affrontato con un trattamento specifico e appropriato al caso.
Generalmente, diventa essenziale il ricorso a tecniche specifiche di intervento psicosessuale, che prevedono una serie di prescrizioni ed esercizi da eseguire a casa da sole e/o con il proprio partner.
Tuttavia, è importante effettuare una valutazione del singolo caso, poiché ogni donna può vivere il problema in modo molto diverso e ogni caso può variare rispetto agli altri.
Lo scopo degli interventi è lavorare sulla contrazione involontaria e ridurre ed infine eliminare la paura anticipatoria legata alla penetrazione con l’obiettivo di poter avere una sessualità ricca e soddisfacente.
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Dott.ssa Serena Fugazzi
Bibliografia:
– “Clinica delle disfunzioni sessuali” Antonio Fenelli, Roberto Lorenzini, ed. Carocci.
– “Quando il sesso diventa un problema. Terapia strategica dei problemi sessuali.” Giorgio Nardone, Matteo Rampin.