
Studiare? Alcuni accorgimenti per essere efficaci.
22 Gennaio 2016
Attacchi di panico, scopri come uscirne.
9 Giugno 2016
Capita sempre più spesso di incontrare genitori esasperati e disperati perché i figli procrastinano sui compiti assegnati e i pomeriggi si trasformano in una lotta continua per farli sedere di fronte al libri.
I bambini procrastinano, presi da cose per loro più divertenti e appaganti, i cartoni animati, i videogiochi. I genitori sbraitano e urlano per tutto il pomeriggio e tutti i pomeriggi il copione si ripete.
Una madre mi confessa “La situazione è diventata drammatica da quando ci sono canali TV che trasmettono cartoni a tutte le ore del giorno, almeno ai nostri tempi i cartoni avevano un orario di inizio e e uno di fine e per arrivare puntuali all’appuntamento ci sbrigavamo a finire tutti i compiti, ora sono a ciclo continuo. Accidenti!”.
Analizziamo una scenetta tipo: Marco, 8 anni, quattro del pomeriggio di un ipotetico martedì, guarda i cartoni in televisione già da almeno un’ora. La madre lo richiama “Marco è ora di fare i compiti”… “Marcooo hai iniziato i compiti?”. Sono le 18 il bambino è ancora davanti al televisore”Marco mettiti subito a fare i compiti!”, incalza la donna con tono sempre più concitato e arrabbiato, “Mamma questo è l’ultimo, giuro!”. Alla fine, solo in tarda serata, dopo cena, madre e bambino iniziano insieme a fare i compiti, la madre irritata e stanca, il bambino piagnucolante..
Se vi ritrovate in questa classica scenetta, continuate a leggere, vi propongo alcune semplici azioni da mettere in pratica:
• Passate dalle parole ai fatti.
Come abbiamo visto, spesso la difficoltà più grande è far iniziare i compiti, allora piuttosto che insistere verbalmente o fare domande “Marco quando inizi?”, risulta più efficace coinvolgere il bambino in un comportamento pratico del tipo: “Marco prendi il diario che vediamo quali compiti devi fare per domani!”.
• Decidete un tempo limite per TV e videogiochi.
Stabilite un limite preciso, ad esempio di un’ora al giorno e comunicatelo al bambino. Puntate una sveglia esattamente 60 minuti dopo e al suo suono chiedete al bambino di spegnere il dispositivo. Se cerca di ottenere più tempo rimanete fermi sulla vostra posizione ricordando gli accordi presi. Se si rifiuta e fa i capricci, spegnete voi il dispositivo e portatelo in un’altra stanza chiedendoli di stare lì fino a quando non si sarà calmato.
• Evitate di correggere continuamente il bambino, ma piuttosto lasciateli la libertà di sbagliare.
L’ideale sarebbe far fare al bambino i compiti da solo per poi ricontrollarli insieme alla fine. Il rischio altrimenti è di rendere vostro figlio insicuro e incapace senza il vostro continuo aiuto.
• Date gratificazioni misurate.
Di fronte agli sforzi e ai successi del bambino è bene fare complimenti e dare premi in modo proporzionato, così da scongiurare l’effetto saturazione delle gratificazioni, motivandolo contemporaneamente a raggiungere nuovi traguardi “Che bravo Marco! Questo era difficile.. vediamo cosa riesci a fare con il prossimo esercizio!”.
• Evitate di promettere continuamente regali e regalini in cambio dell’esecuzione dei compiti.
Promettere regali alla lunga potrebbe portare il bambino a non sentire il piacere dello studio in quanto tale, ma a fare i compiti solo per ottenere l’ennesimo giochino.
In generale, tenete a mente che i vostri figli hanno bisogno di genitori autorevoli (e non autoritari!). Genitori che sappiano dare regole e farle rispettare, regole necessarie per farli crescere sicuri e con punti di riferimento saldi.
Dott.ssa Serena Fugazzi
Sono Serena Fugazzi, psicologa psicoterapeuta, specialista in Terapia Breve Strategica. Ricevo in studio a Bologna e su Skype in tutto il mondo.