Aiuto! Mio figlio non vuole fare i compiti!
8 Giugno 2016Paura di volare. Prendere l’aereo?! Anche no! O forse…
10 Giugno 2016La paura è un’emozione funzionale e necessaria alla nostra sopravvivenza, senza di essa gli esseri umani si sarebbero estinti tanto tempo fa. Infatti, da sempre, la paura ci ha permesso di scappare di fronte a situazioni potenzialmente pericolose e di metterci in salvo, pensiamo per esempio, alla presenza di animali feroci.
Oggi i pericoli da cui scappare sono molti meno, viviamo in città tendenzialmente sicure, eppure la paura sembra essere sempre più presente e pervasiva.
Ripeto, la paura fino ad un certo livello, resta un’emozione funzionale ed utile, diventa disfunzionale solo quando supera una certa soglia e da paura, si trasforma in panico. Il panico può manifestarsi con gli ormai tristemente noti e diffusi attacchi di panico.
Ma vediamo nel dettaglio cosa sono, perché spesso essi, vengono confusi con altre sintomatologie apparentemente simili.
L’attacco di panico è un evento che irrompe in modo improvviso e generalmente ha una durata inferiore ai 30 minuti, anche se, per la persona che lo vive, il tempo può dilatarsi a dismisura.
L’attacco di panico può manifestarsi con una moltitudine di sintomi: paura di morire o paura di perdere il controllo, palpitazioni, sudorazione, tremori, respirazione difficoltosa o addirittura sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, sensazione di instabilità, e sbandamento, derealizzazione (ossia la realtà appare strana e ed irreale) o depersonalizzazione (per esempio la sensazione di essere staccati dal proprio corpo), brividi, vampate di calore, nausea…
Se anche tu ti ritrovi in questa descrizione, ho una buona notizia, dagli attacchi di panico si può guarire e non necessariamente con lunghe e gravose terapie.
Le persone che soffrono di attacchi di panico sono intrappolate in un circolo vizioso, in cui è proprio quello che fanno per uscirne che intrappola ancora di più nelle tele del panico.
Vediamo insieme quali sono le modalità di risposta più ricorrenti che apparentemente salvano, ma in realtà intrappolano nel disturbo:
▪ Cercare di controllare volontariamente le proprie sensazioni e reazioni fisiche e mentali, con il risultato paradossale che, più si cerca di controllare, più se ne perde il controllo, fino ad arrivare al panico vero e proprio;
▪ chiedere aiuto alle persone vicine. Anche in questo caso la soluzione tentata, aumenta decisamente il problema, poiché se in un primo momento, chiedere aiuto fa sentire protetti e al sicuro, poi inevitabilmente, aumenta il senso d’incapacità personale;
▪ evitare le situazioni ritenute pericolose, con il risultato che, ogni cosa evitata, proprio perché evitata, diviene nella mente del panicante, ancora più spaventosa. Evitamento dopo evitamento, la “zona di comfort” -ovvero lo spazio d’azione in cui la persona si sente sicura- si restringe sempre più. Talvolta, nessun posto sembra più sicuro, nemmeno la propria casa.
Grazie ad un intervento psicologico costruito ad hoc, è possibile guidare la persona ad interrompere le soluzioni disfunzionali messe in atto, sostituendole con strategie più funzionali, che in tempi piuttosto rapidi, portano fuori dal circolo vizioso del panico.
Nel tempo, sono state messe a punto diverse tecniche, che all’interno di un percorso d’intervento strutturato, si sono rivelate assai efficaci per superare gli attacchi di panico, come la tecnica della “Peggiore Fantasia” .
Dott.ssa Serena Fugazzi – Psicologa Psicoterapeuta a Bologna
Sono una psicologa & psicoterapeuta, specialista in Terapia Breve Strategica. Mi trovi in studio a Bologna e tramite Skype in tutto il mondo.
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