Attacchi di panico: come gestirli
28 Settembre 2019Psicoterapia breve strategica per attacchi di panico
27 Gennaio 2020Si definisce cardiofobia, una particolare forma di patofobia, legata all’irrazionale paura di avere problemi al cuore, come un infarto, un ictus, un problema di pressione.
L’ansia per i problemi cardiaci è collegata alla paura di un presunto malfunzionamento dell’apparato cardiocircolatorio che possa portare a una morte improvvisa, per cui il cardiofobico vive spesso nel terrore di una morte repentina e fulminante.
Chi soffre di cardiofobia, pur in assenza di patologie organiche, lamenta costanti e frequenti sintomi cardiaci: tachicardia, pressione alta, aritmie, dolore o fastidi al petto. L’ascolto di questi sintomi genera una forte ansia e angoscia, tanto da spingere a sottoporsi a frequenti consulti medici e cardiologici.
Il mio cuore è malato
Il cardiofobico focalizza la propria attenzione sull’ascolto del cuore e dei suoi segnali nel tentativo di avere un controllo su di esso.
Andando così a creare un vero e proprio paradosso: più tenta di rassicurarsi controllando il battito cardiaco, più ne altera la funzionalità stessa producendo come effetto un cambiamento nel ritmo cardiaco. Questo innesca ben presto la sintomatologia ansiosa che può arrivare fino al panico.
Visite cardiologiche, elettrocardiogrammi, ansiolitici, evitamento degli sforzi e dell’attività fisica, sono altre usuali tentate soluzioni messe in atto dal soggetto cardiofobico.
Ma le precauzioni che il paziente cardiofobico prende possono andare ben oltre: indagando può emergere una selezione alimentare nel tentativo di controllare la pressione (abolizione del sale, del caffè, del alcool…). Si riscontra spesso come vengano evitati viaggi e spostamenti dalla propria zona di sicurezza, per la paura di non poter ricevere adeguato aiuto medico.
La cardiofobia è frequente anche nei pazienti che hanno avuto un reale problema cardiovascolare. Infatti, anche se il problema cardiaco è stato trattato con successo, possono rimanere timori e angosce per il proprio cuore.
La Terapia Breve Strategica per il trattamento della cardiofobia
Un tipo di trattamento molto efficace per la cardiofobia è la terapia breve strategica. L’intervento di psicoterapia breve strategica nei casi di cardiofobia mira a condurre il paziente a riappropriarsi delle sensazioni cardiache senza entrare in ansia o in panico. Attraverso l’uso di particolari manovre terapeutiche, la terapia breve strategica, conduce, da un lato, verso la rottura delle principali tentate soluzioni disfunzionali che mantengono il problema e dall’altro ad un cambiamento delle modalità di vivere e percepire i segnali provenienti dal proprio corpo.
Lo psicoterapeuta strategico, dopo aver indagato la struttura di funzionamento del problema e individuato le tentate soluzioni fallimentari, pianifica l’intervento utilizzando come manovra d’elezione il monitoraggio quotidiano e pianificato del proprio cuore.
Attraverso questa manovra terapeutica, unita all’individuazione e all’interruzione delle altre tentate soluzioni, in un tempo relativamente breve è possibile restituire al paziente una percezione sana e funzionale del proprio cuore.
Dott.ssa Serena Fugazzi
Bibliografia
La paura delle malattie. Psicoterapia Breve Strategica dell’ipocondria. Bartoletti A., Nardone G., 2018.
La terapia degli attacchi di panico. Liberarsi per sempre dalla paura patologica. Nardone G., 2016.
Non c’è notte che non veda il giorno. Nardone G., 2003.