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27 Settembre 2018Nella nostra cultura, siamo portati a pensare che parlare dei nostri problemi e delle nostre paure, sfogarci, lamentarci, possa aiutarci a stare meglio. Questo però, non è sempre vero.
Spesso succede che, parlando dei nostri problemi, delle nostre paure, in un primo momento, è vero, ci sentiamo meglio; se troviamo l’interlocutore giusto, cosa non facile, abbiamo la sensazione di essere stati ascoltati veramente. Ma, passata questa prima fase, che possiamo definire di svuotamento, cresce in noi la sensazione di frustrazione, perché se l’altro ci ha ascoltato e magari ci ha dato dei consigli, allora è vero abbiamo un problema! Parlare continuamente dei nostri problemi può portare a mantenere la nostra attenzione sempre e soltanto lì, con l’effetto di ingigantirli, di farli divenire ancora più reali e pressanti. Possiamo affermare che,
“parlare della paura è come mettere un fertilizzante speciale su una pianta: la fa crescere a dismisura”.
Una situazione per certi versi simile, è quella di famiglie in cui è presente un problema invalidante che coinvolge direttamente un membro e indirettamente tutti. Nella maggior parte di queste situazioni, in consultazione, emerge chiaramente, come l’unico argomento di discussione in famiglia sia il problema, ciò che non va e che dovrebbe essere diverso da come è. In casa i membri della famiglia parlano solo del problema, quasi gli altri argomenti fossero tabù. L’idea implicita è che parlandone e riparlandone prima o poi si giunga ad una soluzione. Ma, in questi casi, la soluzione non la si può trovare all’interno del sistema, bloccato in una ricorsività patologica. Anzi, la ferita più la si gratta, più diventa sanguinolenta.
In queste situazioni, in consultazione, oltre ad esercizi calzati sullo specifico problema portato, viene prescritta la congiura del silenzio, ovvero le persone vengono invitate ad evitare di parlare del problema.
Quindi, la congiura, viene data in tutti quei casi in cui parlare del problema non ha portato ad un miglioramento, ma solo ad un irrigidimento ed a una persistenza del problema stesso.
In conclusione, per rispondere alla domanda iniziale, non è sempre vero che parlare dei nostri problemi, lamentarci, ci fa bene, anzi. Ricordatene la prossima volta che seui tentato a iniziare le solite, ricorrenti, lamentele😉