Attacchi di panico. 10 suggerimenti pratici da chi li ha vissuti e superati.
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15 Gennaio 2018Convivere con una persona che soffre di attacchi di panico non è sempre facile, vederla stare male fa male, e spesso la si vorrebbe aiutare, ma non si sa bene come farlo.
Perciò di seguito voglio darti alcuni semplici, ma utili suggerimenti, per stare vicino ad un familiare che soffre di attacchi di panico:
1. Informati sul disturbo
Se vuoi essere d’aiuto è importante conoscere il disturbo, raccogli informazioni concrete e specifiche su questa problematica.
Prima di tutto sappi che:
• L’attacco di panico dura poco, da qualche minuto fino ad un massimo di 30 minuti circa.
• La persona non sta fingendo: sta davvero male.
• Non c’è reale pericolo di vita.
• È rarissimo che durante un attacco di panico si compiano atti auto-lesivi.
• A parte il culmine del singolo attacco di panico, la persona sviluppa spesso un’intensa ansia anticipatoria, una vera e propria paura della paura, che porta a mettere in atto tutta una serie di evitamenti di situazioni e luoghi che spaventano.
• Gli psicofarmaci da soli non sono la cura, anzi in molti casi prolungano e cronicizzano il problema.
2. Evita di proteggerlo ad oltranza
Tieni a mente che ogni volta che fai delle cose che il tuo familiare non vuole fare per paura, ogni volta che l’accompagni in qualche luogo in cui ha paura ad andare da solo, gli stai mandando due messaggi: uno “ti voglio bene e ti proteggo”, l’altro deleterio “ti proteggo perchè tu da solo non sei in grado”.
Alle volte, senza volerlo, anzi con le migliori intenzioni, si commettono piccoli e grandi errori.
Quindi cerca di limitarti nel fornire la tua disponibilità. Non accompagnarlo ovunque e comunque, o potrebbe svilupparsi una vera e propria dipendenza e un forte senso di incapacità personale, che renderà il disturbo sempre più invalidante.
3. Evita di patologizzarlo
Ogni volta che il tuo familiare che soffre di attacchi di panico dice di voler tentare qualcosa di nuovo o di voler svolgere un’attività nonostante il malessere, sostienilo in questi suoi tentativi e incoraggialo a provarci. Insomma, promuovi la sua autonomia.
4. Vivi la tua vita
Non rinunciare a vivere la tua vita. Anche se a volte potrà risultare doloroso per l’altra persona che tu faccia qualcosa da solo, pensa che la rinuncia potrebbe provocarti risentimento e questo non farebbe che acuire le difficoltà.
5. Incoraggia la persona che soffre di attacchi di panico a consultare uno specialista.
Il panico non può diventare uno stile di vita, oggi con interventi adeguati è possibile superarlo e riappropriarsi della propria vita in tempi brevi.
Cosa fare per aiutare l’altro quando ha un attacco di panico in corso
Ecco invece alcuni suggerimenti che possono tornare utili durante gli attacchi di panico:
1. Per quanto possibile evitate di andare anche voi nel panico, parlate alla persona con un tono calmo e fermo, rassicuratela e fatele sentire che non è sola. Alcuni esempi di frasi che potete dire sono: “Sei al sicuro qui.”, “Ci sono io qui insieme a te”.
2. Per rassicurare e far sentire la vostra presenza può essere utile offrire contatto fisico durante gli attacchi di panico, come per esempio stringere la mano, ma è importante chiedere sempre se il contatto è ciò che l’altra persona desidera in quel momento.
3. Mentre ha l’attacco di panico non lasciate da sola la persona, a meno che non sia una sua esplicita richiesta.
4. Se si è in un luogo affollato può essere utile accompagnarla in un luogo più tranquillo e riservato.
5. Non Criticate; se la persona con l’attacco di panico in corso si sente criticata può sentirsi ancora più sotto pressione e i suoi sintomi possono peggiorare.
6. Non Sminuite nè negate il problema: usare frasi del tipo:“Non è niente” oppure “Non c’è motivo di andare nel panico”, invece di rassicurare possono far sentire la persona incompresa.
7. Orientate la persona al momento presente. A questo scopo si può stimolarla a parlare, ma evitate di metterla sotto pressione con troppe domande.
8. La persona può essere aiutata a distogliere l’attenzione dai pensieri di panico, per esempio incoraggiandola a controllare il proprio respiro. E’ importante che la respirazione sia lenta e continua e non eccessivamente profonda, poiché l’iperventilazione può peggiorare i sintomi.
Se si è in casa, un’altra tecnica, per distrarre la persona dai sintomi del panico, consiste nell’invitarla a svolgere un semplice compito pratico, ad esempio riordinare una stanza.
Se si è fuori casa, invece, la si può invitare a compiere delle semplici attività, ad esempio fare dei movimenti ripetitivi, come alzare ed abbassare le braccia.
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Dott.ssa Serena Fugazzi